Storia
Vigonovo e gli anni della Seconda Guerra mondiale
Ringraziamo quanti si sono impegnati e resi disponibili per realizzare questo contributo.
Prime tracce
Vigonovo è nome assai antico: deriva dal latino "vicus novus" che significa "villaggio nuovo". Prima dell'anno 1000 a.C. il territorio era abitato da indigeni Etruschi, Euganei, Paleoveneti. Si ritiene che verso il 1000 a.C. dopo la distruzione di Troia da parte dei Greci, i componenti di una tribù della Paflagonia (provincia dell'Asia Minore), denominata appunto Heneti (donde il nome Veneti), siano approdati sulle coste adriatiche e vi si siano stabiliti dopo avervi cacciato i locali Etruschi paleoveneti. L'antico nucleo abitato del paese doveva essere nell'attuale contrada Sarmazza destra. Ne è prova l'esistenza di una necropoli paleoveneta nel III secolo a.C. sita nei pressi dell'attuale casa Ditadi-Levorato. Nel 186 a.C., ai tempi dell'impero Romano, fu costruita dal Console Romano Emilio Lepido la via Emilia-Altinate, che partiva da Padova, toccava Tombelle, passava per l'attuale Sarmazza, proseguiva per San Pietro di Stra fino ad arrivare ad Altino e Aquileia.
Il periodo romanico
Si ritiene che lo stesso proto-Vescovo San Prosdocimo di Padova nel secolo IV d.C. abbia costruito la prima chiesa (su una antica rocca romana) dedicata al SS. Salvatore. Essa sorgeva di fronte all'attuale casa Bugno con abside orientata verso levante. Nel 452 d.C. Attila, re degli Unni, seguito dalla tribù dei Sarmati (originari della Pannonia in Ungheria), che diedero origine alla parola Sarmazza, percorrendo la via Emilia-Altinate, distrusse l'attuale contrada Sarmazza (e cioè - si ripete - il primo nucleo abitato dell'attuale Vigonovo) e la sua Chiesa, costringendo gli abitanti a rifugiarsi nelle isole della laguna veneta.
Medioevo e Rinascimento
Verso la fine del secolo VI d.C. gli antichi abitanti esuli ritornarono e costruirono ex novo, come era consuetudine degli antichi, il loro villaggio spostandolo però dove è il centro attuale e dando allo stesso il nome di Vigonovo (cioè villaggio nuovo). Ricostruirono anche una nuova chiesa, dedicata a Santa Maria, dove è l'attuale, nonché la precedente dedicata al SS. Salvatore. La nuova chiesa si chiamò Santa Maria di Sarmazza di Vigonovo; funzionava da matrice su tutte le Cappelle limitrofe, comprese nel territorio che da Camin si estende fino a Lova. Dall'antichissima costruzione, restaurata e rifatta a tre navate nel 1542, ridotta alla forma attuale nel 1739, non rimangono purtroppo che le parti murarie di Nord e di Sud. Il territorio passò poi sotto la dominazione dei Longobardi. Dell'874 d.C. difatti è il primo documento storico (un decreto del Vescovo di Padova, Rozio) che tra l'altro recita "lo Wandeberto suddiacono e custode di San Salvatore della Chiesa di Sarmazza". L'antica chiesa di Sarmazza fu definitivamente distrutta nel 900 d.C. dagli Ungari e parte del suo materiale fu adoperato nella costruzione del ponte Molino di Padova. Il primo documento che nomina "Vigonovo" come villaggio distinto da Sarmazza è del 1035, seguito da altri del 1073, del 1077, del 1085, del 1098, del 1132, del 1153. Dopo il 1000 d.C. Vigonovo e gli altri paesi vicini si trovarono ad essere per vari secoli teatro di lotta provocata dai nemici di Venezia. Molte contese avvennero tra Padova e Venezia per questione di confini, per deviazioni del Brenta ed altri vari motivi. In questo periodo i Padovani congiunsero la loro città con il Brenta a mezzo di un canale navigabile, denominato Piovego, inaugurato nel 1209. Del '400 è il vetusto Campanile, alto 32 metri, abbattuto nel 1885, ricostruito nel 1887, inaugurato nel 1905; ora alto metri 51 e che venne a costare lire 33.038,10. Vigonovo e i Comuni del mandamento di Dolo fino al 1405 appartennero a Padova. Poi la loro sorte fu strettamente legata alla Serenissima fino alla caduta della Repubblica Veneta per mano di Napoleone nel 1796.
Seicento e Settecento
Nel secolo XVI-XVII fu costruita la splendida e famosa Villa Sagredo dall'omonima nobile famiglia, che vi introdusse il culto del suo glorioso antenato San Gerardo, proto-Vescovo di Cianad in Ungheria, culto che diede origine agli annuali festeggiamenti di settembre, volendo ricordare la consacrazione ("sagra" deriva appunto dal latino "sagro" che significa consacrare) dell'antica Chiesa matrice di Santa Maria Assunta compiuta probabilmente la seconda domenica di settembre e precisarnente l'11 settembre 1317.
In questo periodo degne di nota sono le tre visite pastorali fatte a Vigonovo da San Gregorio Barbarigo precisamente il 5.11.1669, il 27.9.1690 e il 14.9.1695. Nella prima visita le anime assommavano a 1400.
Ottocento
Caduta la Repubblica di Venezia nel 1796, dopo la breve parentesi napoleonica, Vigonovo fece parte del Regno Lombardo Veneto, soggetto all'Austria. Fu l'Imperial Regio Governo Austro-Ungarico che, per impedire l'interramento della laguna veneta, per eliminare le continue inondazioni del Brenta - le cosiddette "Brentane" - e per lenire alla disoccupazione, deviò il fiume e, a partire da Vigodarzere, lo incanalò fra due argini, facendolo passare per Vigonovo e giungere a Chioggia. Il vero Brenta divenne quindi l'attuale Naviglio di Stra. Attualmente il fiume Brenta è intersecato dall'opera idrovia che taglia ortogonalmente il fiume ed il paese, senza per altro essere stata completata.
Novecento
Nel 1866 dal Veneto furono cacciati gli Austriaci e Vigonovo, entrato a far parte del Regno d'Italia, cominciò ad essere retto secondo l'ordinamento italiano. Da allora cominciarono ad essere eletti dalla popolazione i primi Sindaci. Nel periodo fascista, dal 1926 al 1945, la serie dei Sindaci fu interrotta dal susseguirsi dei Podestà nominati dai Prefetti e non eletti dalla popolazione. Caduto il fascismo nell'aprile del 1945 la carica di Sindaco fu ripristinata e dal 1946 ad oggi i Sindaci tornarono ad essere eletti mediante regolari elezioni. La popolazione, un tempo dedita quasi esclusivamente all'agricoltura, ora è occupata prevalentemente nella produzione calzaturiera (famosa nel mondo specialmente la produzione di calzature vigonovesi tipo uomo-lusso) o in altre attività complementari.
HISTORY
First traces
Vigonovo is a very ancient name: it comes from the Latin word “vicus novus” which means “new village”. Before the year 1000 B.C. the territory was inhabited by the native Etruscan, Euganean, Paleovenetian. It is believed that around 1000 B.C. after the destruction of Troy operated by the Greek, the members belonging to a tribe of Paflagonia (a province in the Minor Asia), and defined ias a matter of fact Henetian(from here the name Venetian), landed on the Adriatic coasts and there settled after having sent away the local Paleovenetian Etruscan. The ancient inhabited nucleus of the town should have been settled into the present district Sarmazza on the right side. It is proved by the presence of a Paleovenetian necropolis of the III Century B.C. placed near the current Ditadi-Levorato house. In 186 B.C., during the Roman period, the Emilia-Altinate Road was built by the Latin Consul Emilio Lepido, it started form Padua, touching Tombelle, passing by the present Sarmazza, it continued across San Pietro of Stra for arriving to Altino and Aquileia.
The Romanesque period
It is considered that the same early Bishop Saint Prosdocimo of Padua during the IV Century A.C. had built the first church (on an ancient Roman fortress) dedicated to the Holy Saviour. It standed in front of the current house Bugno with its apse oriented towards East. In 452 A.C. Attila, king of the Huns, followed by the Sarmatian tribe (coming form Pannonia in Hungary), who gave origin to the word Sarmazza, running along the road Emilia-Altinate, destroyed the present district Sarmazza (that is to say – to repeat - the first nucleus inhabited of the present Vigonovo) and its church, forcing the inhabitants to refuge into the Venetian lagoon islands.
Middle Ages and Renaissance
Near the end of the VI century A.C. the ancient exiled inhabitants returned and built ex novo, as the ancient used to do, their village but moving it where the actual centre is collocated and giving it the same name Vigonovo (that is, new village). They rebuilt a new church as well, dedicating it to the Holy Virgin and placed it where the actual is, and the previous one dedicated to the Saviour too. The new church was named Holy Mary of Sarmazza of Vigonovo; it acted as the fonding church over all the neighbouring chapels included in the territory that goes from Camin to Lova. What remains of the very ancient building, restored and rebuilt with nave and two aisles in 1542 and reduced to the present shape in 1739, are unfortunately only the northern and southern masonry. After that, the territory faced the Longobard domination. As a matter of fact the first historical document is found in the year 874 A.C. (a decree of Rozio, the first Bishop in Padua) which moreover says “I Wanderbert subdeacon and keeper of the Saint Saviour of the Church of Sarmazza”. The ancient church of Sarmazza was finally destroyed in 900 A.C. by the Hungarians and part of its building material was used during the construction of Ponte Molino in Padua. The first document that mentions “Vigonovo” as a separated village form Sarmazza is of 1035, followed by others written in years 1073, 1077, 1085, 1098, 1132 and 1153. After 1000 A.C. Vigonovo and other nearby towns found themselves to be for many centuries the theatre of struggles provoked by the enemies of Venice. Many struggles took place between Padua and Venice due to the boundaries, for the Brenta’s diversions and for other reasons. During this period the Paduan connected their town to the River Brenta by means of a navigable channel, called Piovego, which was opened in 1209. The ancient church tower was built in the XV Century, it is 32 mt tall, it was demolished in 1885 and rebuilt in 1887, then inaugurated in 1905; its height was of 51 mt and it costed 33.038,10 liras. Vigonovo and the municipalities of the district of Dolo belonged to Padua until 1405. Then their destiny was strictly fastened to the Serenissima until the fall of the Venetian Republic through Napoleon in 1796.
XVII and XVIII Centuries
The gorgeous and famous Villa Sagredo belonging to the homonymous family was built during the XVII Century, and the family itself introduced the veneration of its glorious ancestor Saint Gerardo, early Bishop of Cianad in Hungary, and this veneration started the yearly September celebrations, wanting to recollect the consecration (“sagra comes from the Latin word “sagro” which means holy) of the ancient founding church of Saint Maria Assunta made probably on the second Sunday in September and precisely in September 11th in 1317. In this period the three pastoral visitations made to Vigonovo by Saint Gregorio Barbarigo are remarkable, made with precision on November 5th in 1669, on September 27th in 1690 and in September 14th in 1695. During his first visitation the souls amounted to 1400.
The XiX Century
After the fall of the Serenissima Republic in 1796, after the short Napoleonic interval, Vigonovo belonged to the Lombard Venetian Reign, subject to Austria. The Imperial Royal Austrian-Hungarian Government for avoiding the covering with earth of the Venetian lagoon , for eliminating the continuous floods of the River Brenta – the so-called “Brentane” – and for mitigating the unemployment, diverted the river and, from Vigodarzere, canalized it between two embankments and made it passing through Vigonovo reaching Chioggia. So the real Brenta became the actual Naviglio of Stra. Currently the River Brenta is intersected by the waterway that cuts orthogonally the river and the town, moreover without having been completed.
The XX Century
In 1866 the Austrian were driven away from Veneto and Vigonovo, which was part of the Italian Kingdom, started being ruled according to the Italian regulations. From then the first Mayors started being elected by the population. During the Fascist period, from 1926 to 1945, the succession of Mayors was interrupted by the succeeding of the podesta’ designated by the Prefects and not elected by population. After the falling of Fascism in April 1945, the charge of the Mayor was reinstated and from 1946 until nowadays the Mayors were again elected through regular elections. The population, once given over to agriculture quite exclusively, is currently occupied mostly in the shoe industry (it is especially famous in the world the production of luxury man shoe from Vigonovo) or in other complementary trades.